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Gae Aulenti
Forza immaginativa oltre che di carattere hanno disegnato un’indomabile carriera, tra cantiere e ricerca letteraria secondo la perenne attenzione al contesto.
Gae Aulenti (1927 – 2012) inizia a lavorare in un’Italia distrutta dalla guerra, dove l’apporto dell’architettura era più che mai incentrato sul recupero storico del passato, ed è anche per questo che, a oltre 80 anni, dirà di odiare ancora le macerie. Sarà la cifra stilistica di tutta la sua carriera di designer e architetto, quella consapevolezza che è dalla forma che passa la comunicazione e che in nessun caso si possa prescindere dalla tradizione storica e dalle potenzialità dei luoghi stessi. Secondo le sue stesse parole «l’architetto deve saper leggere il contesto perché molto spesso le radici sono nascoste e sotterranee. Il saperle riconoscere e farle apparire è il grande lavoro di rilettura storica di un luogo».
È l’attenzione al contesto che determina la nascita negli anni ‘90 soluzioni all’avanguardia per lavorare da casa: il contenitore/scrivania multifunzionale Totem e l’inusuale seduta Tlinkit, progetti studiati con Tecno dopo l’intensa collaborazione sul sistema di tavoli meeting e contenitori Kum.
Nel 2012 riceve il Premio alla carriera conferito dalla Triennale di Milano mentre la sua firma è impressa in tutto il mondo attraverso architetture che caratterizzano le più grandi città internazionali.