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Osvaldo Borsani
Fondatore con suo fratello Fulgenzio di Tecno, l'architetto Osvaldo Borsani ha dato vita a prodotti-icona dell'azienda e del design italiano, come il sistema operativo Graphis, il divano D70, la poltrona P40 ed i tavolini T1 e T2.
Osvaldo Borsani
(Varedo 1911- Milano 1985)
Osvaldo Borsani comincia a lavorare giovanissimo nell’azienda di famiglia di costruzione di mobili. Nel 1933 partecipa alla quinta Triennale di Milano con il progetto per la “Casa Minima”, che viene premiato con la medaglia d’argento.
Nel dopoguerra, dopo la laurea al Politecnico, stringe legami di amicizia con numerosi artisti fra cui Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Aligi Sassu, Roberto Crippa, Fausto Melotti, Arnaldo Pomodoro, assieme ai quali realizza importanti opere d’arte nell’arredo e nell’architettura d’interni.
Nel 1953, insieme al fratello Fulgenzio, fonda Tecno, il grande progetto a cui lavorerà tutta la vita per sviluppare la produzione di serie rispetto a quella su disegno. Le sue prime opere di industrial design sono la poltrona ad assetto variabile P40 (1953) e il divano D70 a seduta invertibile.
Del 1968 è il sistema per ufficio Graphis (firmato assieme a Eugenio Gerli e diffusosi nel mondo in un milione di esemplari) grazie al quale Tecno diventa un grande produttore mondiale di design per ufficio.
Alla fine degli anni Sessanta, Osvaldo Borsani, assieme a Marco Fantoni e Valeria Borsani, crea il Centro Progetti Tecno per l’ideazione di nuovi prodotti, la gestione dei grandi lavori di architettura d’interni, la sperimentazione di nuove tecnologie, le strategie e gli strumenti della comunicazione d’impresa. Nello stesso periodo Borsani apre al design per le grandi collettività e al contributo di progettisti esterni.